Differenza sessuale di amigdala-BNST
in reazioni di ansia anticipatoria
GIOVANNA REZZONI
NOTE E NOTIZIE - Anno XIX – 30 aprile
2022.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La paura e l’ansia, intesa come paura
senza oggetto, ovvero senza l’attualità di una minaccia materiale per l’integrità
dell’organismo, condividono una parte della base neurale, pertanto un numero
considerevole di studi volti ad accertare i meccanismi dell’emozione che genera
nell’animale la reazione di fuga o la risposta di immobilizzazione hanno
costituito un importante riferimento per i ricercatori che indagano le basi
neurobiologiche di quei sintomi entropici che contraddistinguono i disturbi
d’ansia della nosografia psichiatrica.
Nella ricerca di base che impiega modelli murini si
adottano da tempo paradigmi specifici per indagare processi equivalenti all’ansia
umana e al suo prodursi per effetto di attività neuroniche interne. In tal modo
sono stati individuati e analizzati circuiti diversi da quelli dell’amigdala
nella reazione di paura e nell’apprendimento condizionato della paura. In
particolare, come base neuronica nel topo di un equivalente della reazione
ansiosa umana, è stata individuata l’attività del nucleo del letto della
stria terminale (BNST, da bed nucleus of the
stria terminalis), in particolare in due
condizioni caratteristiche: 1) risposta sostenuta ad un evento avverso;
2) anticipazione di un evento avverso. Tale comportamento del BNST si
considera un correlato neurale di uno stato murino equivalente all’ansia
anticipatoria umana. Un’altra formazione neuroanatomica attiva nell’ansia
anticipatoria è il gruppo dei nuclei baso-laterali dell’amigdala, detti
spesso amigdala baso-laterale (BLA, da basolateral
amygdala); la BLA è particolarmente interessante,
perché i suoi neuroni inviano un contingente significativo di assoni al BNST.
Tanto premesso, possiamo soffermare l’attenzione su
una questione sempre all’attenzione degli psichiatri ma talvolta trascurata dai
ricercatori: la quota di donne che soffre di disturbi d’ansia è notevolmente
superiore a quella degli uomini, e ciò anche facendo la tara della differenza
tra i due sessi nella propensione alla richiesta di aiuto. Sebbene l’opinione
corrente nella ricerca neurobiologica sia che la differenza tra i sessi sia
dovuta a un dimorfismo del circuito neuronico dell’ansia – di remota origine
filogenetica e conservato dai roditori ai primati – la massima parte delle nozioni
e delle conoscenze acquisite in questo campo dal lavoro sperimentale è derivato
da roditori maschi. Un altro aspetto rilevante e problematico in questo campo è
che l’anticipazione debilitante di eventi avversi è tra i più gravi
sintomi d’ansia conosciuti, eppure si sa ancora pochissimo sulla base neurobiologica
dell’ansia anticipatoria.
Prendendo le mosse da questi problemi, Jaime E. Vantrease e colleghi hanno condotto uno studio per cercare
di definire le basi dell’ansia anticipatoria e individuare le differenze
sessuali nei circuiti. Quanto è stato accertato in questo lavoro sperimentale,
e che gli autori non esitano a definire “scoperta”, è di sicuro interesse sia
per i ricercatori di vari ambiti delle neuroscienze di base, in quanto rivela
un dimorfismo sessuale sconosciuto, sia per gli psichiatri, perché suggerisce
una riflessione su alcuni aspetti poco indagati della realtà clinica.
(Vantrease
J. E., et al. Sex differences in the activity of Basolateral Amygdalar Neurons that Project to the Bed Nucleus of the
Stria Terminalis and their Role in Anticipatory Anxiety. Journal of Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1523/JNEUROSCI.1499-21.2022, April 26, 2022).
La provenienza degli autori è la seguente: Discipline of Cellular and Molecular Pharmacology,
Chicago Medical School, Rosalind Franklin University of Medicine and Science,
North Chicago, IL (USA); Center for the Neurobiology of Stress Resilience and
Psychiatric Disorders, Rosalind Franklin University of Medicine and Science,
North Chicago, IL (USA); Discipline of Physiology and Biophysics, Chicago
Medical School, Rosalind Franklin University of Medicine and Science, North
Chicago, IL (USA).
Squilibri nell’omeostasi delle reti neuroniche
cerebrali, che si manifestano con la sensazione soggettiva di paura non
giustificata dalla natura dell’oggetto o inappropriata per le circostanze, come
accade in quegli stati attualmente definiti “ansia anticipatoria”, sono
presenti in varie malattie psichiatriche e disturbi psichici, ma la loro base
fisiopatologica non è stata ancora compiutamente scoperta e definita. Il nucleo
del letto della stria terminale (BNST), attivo come abbiamo visto nell’anticipazione
di un evento negativo e nella risposta sostenuta all’esperienza minacciosa o
lesiva, riceve fibre e impulsi dall’amigdala baso-laterale (BLA), ma non
si conosce molto del ruolo di questi neuroni amigdaloidei nel sistema che alle
osservazioni sperimentali sembra avere il BNST quale centro di attività.
Jaime E. Vantrease e
colleghi hanno sottoposto a verifica sperimentale se l’inattivazione
chemogenetica della via BLA-BNST attenui le risposte condizionate sostenute di
anticipazione di uno stimolo avverso. Per confronto, i ricercatori hanno anche valutato
l’inattivazione di BLA-BNST durante l’interazione sociale, condizione sensibile
all’ansia non appresa. I risultati di questi esperimenti hanno riservato una
sorpresa: l’inattivazione di BLA-BNST riduceva il freezing condizionato
sostenuto e al contrario accresceva le azioni di comportamento
sociale, ma tutto ciò si verificava solo nei roditori di sesso maschile.
A questo punto Vantrease e
colleghi hanno deciso di determinare se delle peculiarità sessuali dell’attività
di BLA-BNST contribuissero alle differenze tra roditori maschi e femmine osservate
nel comportamento agli esperimenti. A questo scopo hanno impiegato approcci
elettrofisiologici in vivo ed ex vivo.
Nei maschi, i neuroni di proiezione BLA-BNST erano
più attivi ed eccitabili e ciò coincideva con una corrente di
iperpolarizzazione (IAHP) minore di quella rilevata negli altri
neuroni amigdaloidei del gruppo nucleare BLA. Nelle femmine è stata riscontrata
una condizione esattamente opposta: i neuroni di proiezione BLA-BNST erano meno
eccitabili e presentavano una corrente di iperpolarizzazione (IAHP)
maggiore di quella delle cellule nervose di confronto degli stessi nuclei della
BLA ma non invianti assoni a BNST.
Questi rilievi dimostrano che, nei roditori maschi, l’attività
neuronica BLA-BNST media i comportamenti condizionati simili all’ansia
anticipatoria umana, ma questa connessione non svolge lo stesso ruolo nelle
femmine. La mancata partecipazione nel sesso femminile di BLA-BNST, che in
termini di fenomenica elettrofunzionale si spiega facilmente con il basso grado
di eccitabilità dei neuroni, indica che l’evoluzione ha seguito una strategia
diversa nei due sessi per organizzare nel cervello questa funzione e – osservo io
– ammonisce a non generalizzare i risultati della ricerca su stress,
ansia e paura ottenuti con campioni esclusivamente maschili di topi e ratti.
In attesa di ulteriori verifiche, questo studio
identifica la connessione BLA-BNST quale costituente fondamentale del circuito
dell’ansia anticipatoria nei maschi.
L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle
recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE”
del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Giovanna Rezzoni
BM&L-30 aprile 2022
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